Il Museo di Santa Giulia è allestito nel monastero benedettino fondato nel 753 dalla regina Ansa, moglie di Desiderio, l’ultimo re longobardo. Le diverse sezioni permettono di percorrere la storia di Brescia dall’età preistorica alla dominazione veneta (1427-1797). La sezione romana non solo vanta cimeli degni di un museo romano (teste bronzee, reperti funerari, lapidi, la celebre Vittoria Alata) ma offre la scoperta in situ di due Domus, le cosiddette Domus dell'Ortaglia, abitate per 4 secoli magnificamente conservate, ricche di mosaici ed affreschi.
Molto ricca si presenta la sezione medievale con la chiesa di San Salvatore (inserita, insieme ad altri siti italiani, nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nell’ambito del progetto “Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.)”), importanti corredi funebri, l’Oratorio di Santa Maria in Solario che custodisce gelosamente due importanti tesori delle monache di Santa Giulia: la Lipsanoteca (contenitore di reliquie in avorio del IV sec d.C.) e la celeberrima Croce di Re Desiderio, capolavoro dell’oreficeria medievale. L’età dei comuni e delle Signorie è caratterizzata da reperti provenienti da diversi edifici cittadini, in gran parte scomparsi o radicalmente trasformati.
La lunga dominazione veneziana è poi presentata in una sezione che testimonia la ricchezza che ha caratterizzato la città durante i quasi quattro secoli della presenza della Serenissima. Da non perdere la visita a quella che viene considerata la prima testimonianza rinascimentale della città, il Coro delle Monache (1466).