"E adesso a noi due": con queste emblematiche e celeberrime parole Rastignac, personaggio del “Père Goriot” di Balzac, guardando dall’alto la città di Parigi, si lanciava alla conquista della capitale. Come tante visite guidate di Parigi partono dal Sacre Coeur per permettere di avere una visuale d’insieme della Ville Lumière, allo stesso modo ho sempre vissuto la salita sul colle Cidneo di Brescia. È questa infatti la via migliore per cogliere insieme ad una guida turistica la bellezza di una città che a lungo è stata ricordata per la sua tradizione legata alle industrie, ma che ora si sta sempre più facendo conoscere per quello che è: una città d’arte al pari delle vicine più note località della Lombardia, alle quali Brescia non ha nulla da invidiare.
Il castello è una delle fortezze italiane meglio conservate, testimonianza di diverse dominazioni che si sono succedute, di eventi drammatici e di secoli di attesa per un nemico mai arrivato, di metodi di combattimento drasticamente mutati. Dal mastio trecentesco voluto dai Visconti, passando sui bastioni eretti dai veneziani ancora provati dal sacco di Brescia imposto da Gaston de Foix, fino a raggiungere le torri dei Prigionieri, Coltrina e dei Francesi o cercando quelle testimonianze novecentesche apportate nel tentativo di restituire la fortezza ai bresciani, togliendole quell’immagine belligerante. Questo itinerario guidato può essere svolto in mezza giornata visitando in esterno il Castello e poi proseguendo nel centro della città (con il percorso delle piazze principali), oppure può protrarsi per l’intera giornata, in tal caso, durante la visita in Castello, è possibile integrare con la scoperta dei Musei del Risorgimento e delle Armi.